Programma
Res Publica: parola, memoria, dialogo, avvenire
Gli incontri della Res Publica sono iniziati cinque anni fa con lo scopo di contribuire a formare, mediante la preghiera, il dialogo, l’incontro con persone significative una coscienza cristiana matura in grado di leggere il tempo presente in modo responsabile, per operare scelte coraggiose in tutti i campi della vita quotidiana. Si rivolgono preferenzialmente a giovani, studenti universitari o già inseriti nel mondo del lavoro, provenienti da parrocchie diverse, gruppi, associazioni, e legati a noi da amicizia e/o vario titolo di conoscenza. Ma sono aperti a tutti, e in special modo vi sono invitati quanti manifestano il desiderio di capire e vivere consapevolmente il proprio tempo e il proprio piccolo grande mondo.
Anno sesto: Uomini e frontiere
Nel nostro cammino ideale verso una maggiore consapevolezza della nostra storia ci siamo soffermati sull’Europa e sulla città; ci siamo chiesti quali fenomeni sociali le condizionino e le regolino; abbiamo incontrato figure che sono state determinanti per il loro sviluppo.
Quest’anno vorremmo incontrare l’uomo: quell’uomo che davanti alle frontiere dell’odio, dell’incomprensione, del disagio si pone con la forza dell’amore, della speranza e della fede, poiché “più in là” vede una terra libera da raggiungere e abitare.
26 novembre: Le frontiere della comunicazione …………… Studi Ricerche Contemporanee
Location
Chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giuseppe Benedetto Labre è un luogo di culto cattolico di Roma, situato nel quartiere Tuscolano, all’incrocio tra via Taranto e via Monza.
Via Taranto, 51, 00182 Roma RM
Fonte
Incipit
Questo è il secondo incontro. … nasce dalla curiosità di approfondire insieme l’argomento del linguaggio, del dialogo, della comunicazione. No? Sì? Sì.
Abbiamo scelto delle persone un po’ particolari… che sono state contattate tramite Elisa e, non sono degli ingegneri.
Res Publica, secondo incontro, 26-11-1997
Immagini stimolo utilizzate durante l’operazione
res Sostantivo lat. affine al sanscr. rāḥ «possesso, bene, ricchezza». Il termine lat., che significa «cosa, possesso, bene economico», è in quest’ultimo significato usato frequentemente nel diritto romano (res sacra, res nullius, ecc.). Con significato più generico, nell’espressione res publica «la cosa pubblica», indicò l’insieme degli interessi comuni di un organismo civile e politico e quindi lo «Stato» (o Repubblica). Nell’uso filosofico medievale e moderno, il termine fu usato per indicare la realtà; affine a quest’uso è quello classico, nell’espressione natura rerum «natura delle cose», cioè la Natura, con cui i Latini tradussero il gr. φύσις. Nell’uso terminologico della filosofia scolastica, r. designa la realtà esterna, sussistente di fronte al pensiero. Sempre nella scolastica, il termine ricorre in alcune locuzz. (ante rem, in re, post rem) che esprimono le varie soluzioni date al problema degli universali (➔). Nella filosofia di Descartes, res cogitans («realtà pensante») è l’ente consapevole di sé, il soggetto pensante, che così si contrappone alla res extensa («realtà estesa»), la cosa puramente spaziale, non consapevole di sé e possibile oggetto di conoscenza da parte delle res cogitantes: sono questi i due aspetti del mondo finito (dualismo cartesiano). Con il significato di «fatto, azione, impresa» il termine compare in espressioni quali rerum scriptor («storico») o res gestae «cose compiute», quindi «imprese». Quest’ultima espressione è stata ripresa nel moderno linguaggio filosofico, in partic. nella teoria crociana e gentiliana della storia, per indicare i «fatti» o «azioni umane», che, per Croce, sono da distinguersi dalla historia rerum gestarum o conoscenza di essi (distinzione di azione e pensiero) e, per Gentile, da identificare con la stessa historia (identità di azione e pensiero).
da res Dizionario di filosofia (2009)
Treccani