Vai al contenuto
Home » Nomi Cose Città

Nomi Cose Città

    Operazione svolta nel 1997 a Roma, al  Palazzo delle Esposizioni, nell’ambito della mostra Città Natura, a cura di Carolyn Christov Bakargiev, Ludovico Pratesi, Maria Grazia Tolomeo.

    Immagini della manifestazione

    Studi Ricerche Contemporanee, Palazzo delle Esposizioni, Sala cinema.
    Le foto sono di Federica Luzzi

    PROGETTO

    Il progetto consiste:

    Nella realizzazione di locandine e volantini che verranno diffusi nel territorio urbano, i messaggi così veicolati saranno indirizzati a specifiche realtà sociali marginali e avranno lo scopo di invitarle a partecipare ad un incontro sperimentale.

    Durante l’incontro daremo ai gruppi e minoranze intervenuti la possibilità di dibattere verbalmente (con tecniche e mezzi sia audio che video) stimolando un confronto in cui i confini delle varie micro-problematiche (sociali, ambientali, animaliste, morali, ecc.) tenderanno a confondersi. L’intervento costituisce una critica alla cultura della separazione e quindi all’illusione di una indipendenza e di un’autonomia che dà luogo a un proliferare di specializzazioni responsabili di autoesclusioni e di competenze iperspecifiche. La messa alla prova dell’irriducibilità o al contrario della reversibilità di un sistema complesso come quello proposto, nonché delle strutture che lo costituiscono, in questo caso definite attraverso specifiche problematiche. Esse mantengono la loro identità paradossalmente segnando con forza il proprio confine a scapito, quindi dello scambio informativo. Scambio che apporterebbe un ridimensionamento dell’identità causale a favore di un’organicità più funzionale del sistema. In una realtà sociale più massificata e indistinta, al contrario la sopravvivenza del “particolare” è direttamente proporzionata alla capacità di comunicare con gli altri, pena l’emarginazione. L’approssimazione del contesto rafforza quindi e “vizia” la prospettiva attraverso la quale ci si rappresenta. Nello spazio proposto i gruppi tematici si costituiranno in segnali d’attenzione per il contesto. Questo, d’altra parte, arriverà presto ad una saturazione dei “segnali” impedendone una qualunque ricezione se non interverrano dei fattori di inversione del grado iniziale di impermeabilità. La fluttuazione nel sistema come condizione iniziale per un processo di rielaborazione dei valori Attraverso la variabilità delle tendenze, la parcellizzazione delle suddette realtà sociali sarà sottoposta ad una verifica “sul campo”. Nel corso dell’incontro/dibattito quindi si verrà ad estrinsecare il paradosso di questa marginalità culturale, tipica del vivere urbano e delle sue forme di rappresentazione.

    Saranno invitate a partecipare aggregazioni sensibili a tematiche come:
    1) Invasione degli storni in città; – pericoli per la salute pubblica. – disagi negli spostamenti. – imbrattamento delle automobili. – soluzioni finora inefficaci. Appello al cittadino per una proposta risolutiva, finalmente funzionale: nel rispetto dell’uomo o degli uccelli?
    2) Luoghi protetti e legalmente leciti per: – naturisti. – scambi di coppie. – prostituzione. – sosta appartata per incontri in automobile. Giuste rivendicazioni, frutto dell’emancipazione e della libertà all’autodeterminazione sessuale, o aspetti pericolosi della decadenza morale, propri della società contemporanea e che sono causa del turbamento dell’ordine pubblico?
    3) Il quotidiano pericolo dell’inquinamento invisibile: – onde elettromagnetiche. Ogni giorno siamo sottoposti all’esposizione di una massiccia dose di onde elettromagnetiche, causa, secondo gli studi più recenti, di numerose malattie neuro-fisiologiche. Il prezzo inevitabile da pagare alla globalizzazione informatico-informativa, o conseguenza della mancanza di regole e di controlli legislativi nel settore. Mancanza forse dovuta ai preponderanti interessi delle multinazionali del settore, a scapito della salute del cittadino? Cosa può fare il cittadino per difendersi? La tutela della salute pubblica è un dovere morale prima ancora che politico?
    4) Il cane come migliore amico dell’uomo e come peggiore nemico della città? Gli escrementi dei cani dovrebbero essere raccolti con le palette dai rispettivi padroni, ma ciò non avviene. Il decoro cittadino si realizza con la responsabilità di tutti. Avere un animale significa esserne responsabile.
    È la massiccia pratica di asfaltare ogni spazio transitabile della città con la conseguente mancanza di aree adeguate? È segno di inciviltà e disinteresse verso il prossimo o giusto rifiuto verso una pratica lesiva alla dignità dell’uomo?
    5) Turpiloquio, pornografia nelle edicole e nella pubblicità, scene di violenza nei prodotti dei mass-media, elementi ormai consueti nella nostra quotidianità, sono all’origine di profondi e pericolosi turbamenti della popolazione giovanile. Quali potrebbero essere i rimedi efficaci: – Finanziare la costruzione di luoghi ricreativi sicuri (es. gli oratori). – Incentivare l’educazione civile e sessuale nelle scuole. – Sostenere finanziariamente i luoghi di aggregazione spontanea (es. centri sociali autogestiti). Il cittadino è invitato a discutere queste proposte o proporre altre soluzioni.
    6) Miriadi di attentati acustici notturni minano il diritto ad un tranquillo sonno del cittadino, causando numerose alterazioni nel sistema nervoso. – Allarmi da automobili, appartamenti, negozi. – Schiamazzi nei pressi di ristoranti e pub. – Musica ad alto volume nelle discoteche. Come può il cittadino difendersi dai disastrosi effetti dell’aggressione acustica? Dalla mancanza di regole e, laddove queste esistano, dalla loro trasgressione sistematica?
    7) La reintegrazione degli anziani, esclusi dal ciclo produttivo e dal vissuto reale della città. La solidarietà e il volontariato insostituibili nell’assistenza, non possono risolvere però la questione etica del ruolo della cosiddetta “terza età” nell’organismo sociale. – I centri anziani: ghetti, più o meno dorati, o efficaci luoghi per sviluppare le esperienze del cittadino e della città? – Le scuole pubbliche come laboratori in cui le storie degli anziani si confrontano con le domande dei giovani? – Nella gestione del “pubblico”, sottolineare la categoria “giovane” e “anziano”, aiuta a un crescita della qualità dei servizi o segna in maniera forte una differenza che può essere discriminante (es. “più spazi per i giovani!”)?

    PROGRAMMA

    All’interno del programma della mostra Città e Natura*, organizzata da Carolyn Christov-Bakargiev, Ludovico Pratesi e Maria Grazia Tolomeo, Studi Ricerche Contemporanee propone l’incontro pubblico NOMI / COSE / CITTÀ, per l’attivazione di un circuito di comunicazione e per lo studio di soluzioni diverse su una serie di tematiche specifiche: da quelle ambientali a quelle linguistiche, per trattare alcuni problemi del vivere metropolitano, legati alle forme di comunicazione e di rappresentazione, ai bisogni della vita materiale o a quelle “urgenze private” che vengono per lo più convogliate su percorsi troppo generici o troppo settoriali.
    L’attivazione di nuovi circuiti e linguaggi incrementa le possibilità di comunicazione e di interazione tra i campi separati della vita contemporanea e la costituzione di un terreno comune per la conoscenza reciproca, la trasmissione e insieme lo sviluppo di esperienze che possono dare luogo a nuovi e più complessi concetti per interpretare il “Mondo”.

    L’incontro pubblico avrà luogo il giorno 18 maggio 1997 nella sala multimediale del Palazzo delle Esposizioni, dalle 10.00 alle 17.00.

    Studi Ricerche Contemporanee è composto da:
    Pino Boresta, Lorenzo Busetti, Sergio Caruso, Michele Cavallo, Antonio Colantoni, Edoardo De Falchi, Marco De Rosa, Alessio Fransoni, Giuliano Lombardo, Federica Luzzi, Patrizio Pica, Giuseppe Polegri, Davide Radici, Paolo Tognon, Sandro Zaccardini

    * La mostra, curata da Carolyn Christov-Bakargiev, Ludovico Pratesi e Maria Grazia Tolomeo, si avvale di un comitato scientifico di cui fanno parte esperti di arte contemporanea, filosofia, ambiente, ecologia, economia, urbanistica. Verranno affrontati temi quali il rapporto tra natura e città, civiltà rurale e civiltà urbana, paesaggio artificiale e città virtuale.
    21 aprile – giugno -Palazzo delle Esposizioni, Roma

    Pagina del catalogo

    Le locandine del progetto

    Nomi Cose Città

    Autoproduzione diffusa
    Avanguardia di massa

    Nomi Cose Città

    Essere anziani in città

    Nomi Cose Città

    Il linguaggio naturale della città

    Nomi Cose Città

    La “nuova” sessualità?

    Nomi Cose Città

    L’inquinamento in città

    Nomi Cose Città

    Lo spazio della fede tra tolleranza e differenza

    Nomi Cose Città

    Roma di notte: momenti di libertà o aggressioni acustiche?

    Nomi Cose Città

    Stati alterati di coscienza

    Nomi Cose Città

    Traffico e trasporti pubblici in città

    Nomi Cose Città

    Un referendum contro la cacca?

    LA METROPOLI TRA ARTE E NATURA

    ‘CITTA’ Natura’ è una mostra che partendo dal Palazzo delle Esposizioni si snoda in un percorso attraverso luoghi emblematici come i Mercati di Traiano, il luogo della storia, l’Orto botanico o la natura classificata, il Museo civico di Zoologia ovvero la scienza al servizio della natura, e la Villa Mazzanti o l’ idea del giardino in città. Sono gli artisti del dopoguerra, riuniti al Palazzo delle Esposizioni, ad affrontare per primi con forza dirompente il problema: tra questi, Carla Accardi nella ‘Triplice tenda’ stabilisce una trasparenza e un osmosi tra spazio interno e esterno, mentre mette il dito sull’ artificialità della condizione umana Piero Manzoni con la sua ‘Merda d’ artista’ . Snodandosi nella città la mostra fa poi riscoprire luoghi insoliti e suggestivi. Come gli affascinanti Mercati Traianei. E poi il Museo civico di Zoologia, spazio in trasformazione sempre più orientato verso la ricerca e la scoperta, dove Mark Dion propone un suo lavoro sul ‘dietro le quinte’ del museo. Piccolo Eden all’interno della città, l’Orto Botanico è davvero una sorpresa naturalistica e paesaggistica spesso sconosciuta: qui è racchiusa l’ opera di Haim Steinbach. Infine la Villa Mazzanti, alle pendici di Monte Mario, fin dall’ Ottocento rappresenta all’ interno della città un’ oasi paesistica di alto valore storico, metafora della sopravvivenza della natura inurbata con un proprio ecosistema. Palazzo delle Esposizioni. Via Nazionale 194. Tutti i giorni, escluso mart. 10-21. Villa Mazzanti. Via Gomenizza. Tutti i giorni, escluso lun. 11-17. Mercati Traianei. Via IV Novembre94. Tutti i giorni escluso lun. 9-19. Orto Botanico. Largo Cristina di Svezia 24. Tutti i giorni escluso dom. 9-18,30. Museo Civico di Zoologia. Viale del Giardino Zoologico 22. Tutti i giorni escluso sab. 9-13 e 14,45-17.Linda De Sanctis25 aprile 1997
    fonte