confine s. m. [dal lat. confine, neutro dell’agg. confinis «confinante», comp. di con- e del tema di finire «delimitare»]. (dal Vocabolario Treccani).
Le due fasi dell’operazione:
1) sottrazione. Sono state circondate alcune aree urbane con nastro segnaletico bianco e rosso. Dei fogli bianchi, distanziati tra loro e fissati sul nastro, riportavano la domanda DOV”È IL CONFINE? La domanda si alternava sui fogli in cinque lingue: italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo. Le aree interessate sono state quelle intorno al Palazzo comunale di Monterotondo per arrivare alla Galleria Grafica Campioli in via V. Bellini dove si trovava il secondo intervento.
2) attrazione. Tre magneti disposti in linea su un piano. Alcune forme di metallo (punte di lame, piccole chiavi inglesi) legate per una estremità ad un filo rosso che veniva fissato in alto sulle pareti circostanti, erano, per l’altra estremità, avvicinate al magnete senza toccarlo rimanendo quindi sospese grazie alla forza attrattiva. Erano quattro per magnete e i fili rossi si incrociavano lungo l’ascesa al margine del soffitto.
Where is the boundary?
1) subtraction. Some urban areas were surrounded by red and white marking tape. White sheets of paper, spaced out and attached to the tape, carried the question WHERE IS THE BORDER? The question was alternated on the sheets in five languages: Italian, French, English, German, Spanish.
2) attraction. Three magnets arranged in line on a plane. Some metal shapes (blade tips, small wrenches) tied at one end to a red wire that was attached to the top of the surrounding walls, were, at the other end, brought close to the magnet without touching it, thus remaining suspended thanks to the attractive force. There were four of them for each magnet and the red wires crossed each other along the slope up to the edge of the ceiling.
A.N.A.S.
Una a ha realizzato un punto p di l secondo le specifiche di d. Come diretta conseguenza di ciò, d, 11 rla mettere in discussione il ruolo della a e la nozione di paternità. Secondo la deflazione più tradizionale, sembra che a sia della a più di d. Tuttavia, è stato il piano e le idee di d che hanno guidato della a nel creare la ff in primo luogo ma d sta quindi commentando che della a non deve necessariamente essere quello per creare fisicamente un pezzo; l’importanza del suo ruolo risiede nella sua mente e nelle sue idee, non necessariamente nella sua mano. In un certo senso, d sta sottolineando che chiunque può fare cose, ma solo il vero a può creare cose che hanno idee e al loro centro. Pertanto, d, 11 rla, fa avanzare ulteriormente il concetto comunicato dai r precedenti e più puri.
Nel 1996, la versione originale di questo pezzo è stata rimossa dal suo contesto in loco e ha iniziato a essere mostrata come un’opera d’arte indipendente dal gruppo artistico ANAS.
“Si immagini un quadrato per metà colorato di blu, per metà di rosso. Di che colore è la linea che divide e tiene unite le due aree? Non è né blu, né rossa, né di altro colore. Eppure, è questa linea, priva di colore, a far sì che sussistano zone di colore, zone rosse e zone blu.” Charles s. Peirce
Decadimento sottrattivo negativo
Una particella sottrattiva è un elettore ad alta velocità che fuoriesce da un nucleo ideologico in disintegrazione.
Tale particella può avere carica negativa unitaria (ß-, decadimento sottrattivo negativo), o carica positiva unitaria (ß+, decadimento sottrattivo positivo). In ogni caso la massificazione è identica a quella dell’elettore.
E quindi dov’è il confine?
invito
L’operazione si è svolta nell’ambito della collettiva “La porta di Duchamp” nel 1995 organizzata dalla libreria Grandmelò e ideata da Pino Giampà e Laura Della Gatta (Matia).